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“Riflessioni sul Risveglio vs Intelligenza artificiale” di Pier Luigi Lattuada

Scegliamo una volta sola:

essere guerrieri o uomini comuni.

Non esiste una seconda scelta. Non su questa terra.

(Carlos Castaneda)

 

Sembra che l’intelligenza artificiale stia prendendo, inesorabilmente, sempre più spazio nel panorama culturale della post-modernità, fatto col quale, presto o tardi, l’umanità intera dovrà fare i conti.

Personalmente assisto all’evento, che mi sembra di una portata assolutamente rivoluzionaria con sospensione di giudizio, credo sia troppo presto per dire qualcosa di sensato a riguardo.

Ho però fatto alcune riflessioni, immerso come sono nella produzione del 23 IEG dal titolo Waking up – Out of the Cave  che si terrà dal 4 all’8 ottobre in Toscana presso il Garden Tuscany Resort di San Vincenzo.

Le riflessioni riguardano la sincronicità, che consentirà ai partecipanti di confrontarsi con le tematiche del  risveglio della coscienza in un contesto caratterizzato dall’emergenza sul palcoscenico della storia dell’intelligenza artificiale.

Al cospetto di tale dialogo noto un elemento che mi sembra molto significativo e mi fa battere il cuore, espandere il respiro, sciogliere il volto in un sorriso di sollievo.

Ci si interroga su cosa l’intelligenza artificiale potrà fare, su dove potrà arrivare, Steven Hawkins era arrivato a ipotizzare che quando le macchine si fossero accorte di essere dipendenti dall’essere umano  avrebbero iniziato a cercare  strategie per liberarsene, Matrix docet.

Il mio invito è di spostare l’attenzione e chiederci, cosa l’intelligenza artificiale , con buona probabilità non potrà mai fare. La risposta allora potrebbe essere: non fare, il wei wu wei dei taoisti appare essergli precluso irrimediabilmente.

Il Waking up di cui ci stiamo occupando, il risveglio della coscienza si caratterizza come un non fare, un accorgersi, una disidentificazione, uno scomparire potremmo dire.

E’ infatti oltre la soglia dell’Io che si schiudono le ineffabili dimensioni del Sé, quelle aree transpersonali più genuinamente umane che ci caratterizzano e rivelano la nostra vera natura.

Difficilmente potremmo assistere ad una macchina scomparire a sé stessa, andare oltre la propria identità artificiale perché oltre non troverebbe nulla se non impulsi elettrici e silicio.

Ecco allora la sfida che il progresso tecnologico ci offre, la soglia delle contraddizione, l’eterno travagliato conflitto  dell’evoluzione spirituale dell’umanità in bilico tra le tentazioni dell’io o la resa al Sé, tra le illusioni del desiderio, gli attaccamenti a bisogni e paure o la disidentificazione dalla storia personale, tra ambizioni egoiche o l’adesione alla giusta azione, tra la pienezza degli obbiettivi da realizzare o il vuote dell’essere Sé stessi.

Forse è tempo di rompere gli indugi e fare una scelta definitiva, irreversibile.

– Pier Luigi Lattuada